Trama: Neve è un’adolescente come tante, che vive nella periferia milanese e passa le giornate tra la scuola e la routine familiare. In prossimità dell’estate, un litigio con l’amica del cuore e la malattia della nonna la spingono a trascorrere qualche settimana presso la casa degli zii, a Treviglio. Qui, tramite la cugina, entra a far parte del gruppo animatori dell’oratorio di San Zeno, venendo così a contatto con un mondo a lei sconosciuto. Giorno dopo giorno, le nuove amicizie instaurate e gli eventi dell’estate la porteranno a vincere le sue resistenze nei confronti di un ambiente che le appariva tanto lontano…
L'ESTATE DI NEVE
Un film scritto, diretto ed interpretato da bambini, ragazzi ed adulti
dell'Oratorio di San Zeno di Treviglio
L’Estate di Neve non è un film tradizionale. In senso stretto non è nemmeno un film. Piuttosto, è il tentativo di un gruppo di persone di raccontare se stesse, la strada percorsa, le motivazioni di ieri e di oggi. Non è un film fatto da registi, attori, professionisti pagati. Chiunque abbia accettato di collaborare alle riprese ha portato la sua passione e il suo entusiasmo, senza niente chiedere in cambio. Ed in fondo, era tutto quello che volevamo.
Settembre 2012: una domenica mattina come tante. Un gruppo di giovani educatori sul piazzale della chiesa dopo la S. Messa.
“Ragazzi, tra un anno l’oratorio fa 35 anni. Bisogna pensare qualcosa di bello”.
E dopo un attimo di silenzio qualcuno dice: “Facciamo un film”.
Nasce così “L’estate di Neve”.
Un vero film per raccontare il nostro oratorio, e più in generale l’importanza di tutti gli oratori nella confusione del mondo contemporaneo.
Un film che coinvolgesse il maggior numero di persone possibile per raccontare una grande storia collettiva.
Un progetto durato oltre un anno e mezzo. Avremmo forse potuto pensare a qualcosa di più semplice, ma per noi che dall’Oratorio abbiamo imparato che bisogna sempre puntare in alto
(e non fermarsi mai), accontentarsi era impossibile.
Non sapevamo dove saremmo arrivati, ma sapevamo che dovevamo farlo: per noi, per chi c’è stato e per chi ci sarà
perché l’Oratorio non sono le mura, ma le persone che lo vivono.
♦ Come nasce un film
“L’estate di Neve” offre spunti di riflessione su molteplici temi.
In questa pagina offriamo alcuni strumenti che possono essere utili agli educatori che a partire dal film vogliono approfondire alcuni argomenti con i propri gruppi di ragazzi.
02. Vivere la vita
03. Etica
04. Incontro sofferenza e dolore
05. Relazioni
06. Servizio
07. Oratorio
08. Essere animatore
Registrato nei Roncy Studio di Treviglio.
02. Tema di Neve
Una melodia esclusivamente strumentale agile ed orecchiabile, dai sapori estivi: sono queste le caratteristiche che le permettono di tornare più volte all’interno del film, fungendo da collante tra diverse scene.
Una melodia esclusivamente strumentale agile ed orecchiabile, dai sapori estivi: sono queste le caratteristiche che le permettono di tornare più volte all’interno del film, fungendo da collante tra diverse scene.
04. Treì Blues
Un ritmo incalzante dalle sonorità blues da cui emerge un testo tra le forme della Pop Art e del dialetto trevigliese. Un insieme di parole giocose che si rincorrono senza respiro per raccontare una calda giornata d’oratorio estivo vissuta da un giovane ragazzino pieno d’energia.
Un ritmo incalzante dalle sonorità blues da cui emerge un testo tra le forme della Pop Art e del dialetto trevigliese. Un insieme di parole giocose che si rincorrono senza respiro per raccontare una calda giornata d’oratorio estivo vissuta da un giovane ragazzino pieno d’energia.
08. Neve e il freddo che fa
Dolce e profonda. Un testo cantato da chi sembra conoscere bene la protagonista, una pacca sulla spalla amichevole, un: “Buon viaggio” detto con la sicurezza che sarà bellissimo. Musica e parole che evocano nuovi luoghi da abitare, nuove persone da incontrare.
Dolce e profonda. Un testo cantato da chi sembra conoscere bene la protagonista, una pacca sulla spalla amichevole, un: “Buon viaggio” detto con la sicurezza che sarà bellissimo. Musica e parole che evocano nuovi luoghi da abitare, nuove persone da incontrare.
10. L’estate di neve
L’incontro di un pianoforte e di una melodica, strumento a fiato poco considerato, apparentemente troppo anonimo e non adatto per poter cantare da solo l’intera melodia principale; eppure, se l’è cavata egregiamente.
L’incontro di un pianoforte e di una melodica, strumento a fiato poco considerato, apparentemente troppo anonimo e non adatto per poter cantare da solo l’intera melodia principale; eppure, se l’è cavata egregiamente.
12. Barcellona
Accompagna i titoli di coda, si rivela esclusivamente negli ultimi minuti del film, quasi avesse un’indole timida e riservata. Il testo, accogliente di madre e caldo nel cuore, intreccia una melodia sognatrice che culla l’orecchio tra il sole accecante e le onde.
Accompagna i titoli di coda, si rivela esclusivamente negli ultimi minuti del film, quasi avesse un’indole timida e riservata. Il testo, accogliente di madre e caldo nel cuore, intreccia una melodia sognatrice che culla l’orecchio tra il sole accecante e le onde.